Opzioni di ricerca
Home Media Facciamo chiarezza Studi e pubblicazioni Statistiche Politica monetaria L’euro Pagamenti e mercati Lavorare in BCE
Suggerimenti
Ordina per
COMUNICATO STAMPA

SEPA: passi avanti significativi, ma restano questioni urgenti da affrontare (Sesto rapporto sui progressi compiuti nella realizzazione della SEPA)

24 novembre 2008

Nel sesto rapporto sui progressi compiuti nella realizzazione dell’Area unica dei pagamenti in euro ( Single Euro Payments Area, SEPA), pubblicato oggi, il Consiglio direttivo della BCE esprime soddisfazione per i passi avanti chiaramente osservabili in questo ambito, ma sottolinea che restano interventi da effettuare con urgenza per assicurare il buon esito del progetto. Il sesto rapporto espone anche le dieci tappe per l’attuazione della SEPA e la conseguente migrazione.

Dopo la pubblicazione del quinto rapporto, nel luglio 2007, numerosi sono stati gli sviluppi. La riuscita introduzione della SEPA nel gennaio 2008 ha segnato un importante successo. Con l’avvio dei bonifici SEPA ( SEPA Credit Transfer, SCT) il 28 gennaio 2008, si sono concretizzati i primi vantaggi della SEPA per le banche e, soprattutto, per gli utenti finali dei servizi di pagamento. Sono stati elaborati e pubblicati i piani di attuazione e migrazione SEPA a livello nazionale. La maggior parte delle stanze di compensazione automatizzate ( automated clearing houses, ACH) che trattavano bonifici in euro è ormai in grado di elaborare bonifici SEPA. Nel gennaio 2008 la SEPA ha iniziato ad applicarsi anche ai pagamenti mediante carte, ma occorre maggiore impegno in tale ambito per il conseguimento degli obiettivi del progetto, ad esempio la creazione di almeno un ulteriore schema europeo di carte di pagamento. Nel corso dell’ultimo anno sono proseguiti i preparativi per la terza tipologia di strumenti di pagamento, gli addebiti diretti SEPA ( SEPA Direct Debit, SDD), fino all’adozione della regolamentazione relativa. L’avvio dello schema SDD è previsto per il 1º novembre 2009. L’introduzione di questo importante strumento SEPA deve tuttavia essere accompagnata da un chiarimento tra il settore bancario e le autorità garanti della concorrenza in merito ai possibili modelli di tariffazione interbancaria. La questione va risolta con urgenza. Infine, sono stati compiuti notevoli progressi sul versante dei pagamenti elettronici e via cellulare.

Gli ambiti che al momento richiedono maggiore attenzione sono i seguenti: a) puntuale introduzione degli addebiti diretti SEPA il 1º novembre 2009; b) creazione di un ulteriore schema europeo di carte di pagamento; c) misure a favore della migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti SEPA, inclusa la definizione di un termine ultimo realistico ma ambizioso per la loro applicazione a livello nazionale.

Il rapporto contiene i seguenti messaggi chiave, che il mercato dovrebbe accogliere per il buon esito della SEPA.

  1. Le banche devono assicurare maggiore comunicazione, una chiara offerta di prodotti e un’esperienza coerente nella fruizione per stimolare l’adozione dello schema per i bonifici SEPA da parte di tutta la clientela, in testa le pubbliche amministrazioni.
  2. Occorre superare gli ostacoli che ancora si frappongono alla tempestiva introduzione degli addebiti diretti SEPA. Per progredire urge trovare soluzioni, facendo ad esempio chiarezza riguardo alla data di avvio, assicurando la continuità dei mandati vigenti, rispondendo alle esigenze della clientela, moltiplicando gli sforzi nel settore della comunicazione e chiudendo il dibattito riguardo alla commissione interbancaria multilaterale.
  3. La SEPA deve consentire di effettuare il trattamento completamente automatizzato dei pagamenti (in modo fluido e senza interventi manuali) e segnare un passo avanti rispetto all’offerta di prodotti base, aprendo a strumenti e servizi innovativi, quali i pagamenti elettronici e via cellulare, la fatturazione elettronica ecc.
  4. La definizione di un termine ultimo realistico ma ambizioso per la migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti SEPA è un passo necessario per poter beneficiare della SEPA in tempi brevi.
  5. Occorre mostrare maggiore ambizione nell’attuazione della SEPA per le carte di pagamento, sostenendo altresì iniziative volte a realizzare uno schema di carte europeo.
  6. Il settore europeo dei pagamenti dovrebbe fare in modo di esercitare un’adeguata influenza sugli standard per le carte SEPA, che di preferenza non dovrebbero essere concepiti per un’infrastruttura specifica. Il Consiglio europeo per i pagamenti ( European Payment Council, EPC) deve portare avanti il programma di standardizzazione nel settore delle carte SEPA.
  7. La sicurezza è alla base della fiducia nei pagamenti SEPA: tutte le parti coinvolte devono continuare a impegnarsi, se non moltiplicare gli sforzi.
  8. Lo stato di avanzamento nel settore delle infrastrutture è di esempio per gli altri, ma anche in questo ambito andrebbero rimosse le limitazioni residue all’interoperabilità.
  9. La buona gestione del progetto SEPA richiede modifiche al mandato e all’organizzazione dell’EPC. Una misura a breve termine consisterebbe nel consolidamento del suo segretariato, affinché questo possa adeguatamente supportare l’EPC nello svolgimento dei suoi numerosi compiti. A medio-lungo termine occorrono cambiamenti più sostanziali al fine di rafforzare l’EPC in termini di efficacia, trasparenza e responsabilità per il proprio operato.
  10. Chiarezza e certezza per quanto concerne i compiti: le tappe per l’attuazione della SEPA e la conseguente migrazione prevedono un elenco concreto di compiti; l’Eurosistema si attende che questi ultimi vengano eseguiti per assicurare la riuscita del progetto.

I destinatari del rapporto sono non soltanto le banche e i futuri istituti di pagamento, ma tutte le parti coinvolte, quali società, amministrazioni pubbliche, esercenti e consumatori.

Il testo, pubblicato oggi in inglese, sarà prossimamente disponibile anche in altre lingue dell’Unione europea.

CONTATTI

Banca centrale europea

Direzione Generale Comunicazione

La riproduzione è consentita purché venga citata la fonte.

Contatti per i media