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Seminario euromediterraneo "Eurosistema e banche centrali dei paesi mediterranei"

Discorso di chiusura di Jean-Claude Trichet, Presidente della Banca centrale europea,
Napoli, 14-15 gennaio 2004

Illustri ospiti, Signore, Signori,

è stato un immenso piacere prendere parte, insieme a tanti insigni partecipanti, al seminario che oggi si conclude. Questo incontro ha riunito i governatori e rappresentanti di alto livello delle banche centrali di Algeria, Autorità Nazionale Palestinese, Cipro, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Malta, Marocco, Tunisia, Turchia, nonché dell'Eurosistema, ossia della Banca centrale europea e delle banche centrali nazionali dell'area dell'euro.

Insieme agli altri partecipanti, ho avvertito la presenza della storia con un senso di profonda emozione. Non solo della storia recente, ma anche di quella antica. Particolare impressione ha suscitato in me la serie di carte geografiche mostrate nel corso dell'incontro. Carte dell'epoca romana che illustrano l'intensità delle relazioni commerciali intrattenute duemila anni fa. È stata inoltre ragguardevole la frequenza delle citazioni di storici, soprattutto di Fernand Braudel, esperto conoscitore dell'evoluzione storica del bacino del Mediterraneo nell'età di Filippo II. Nel creare le condizioni per un rafforzamento e un miglioramento del futuro rapporto fra l'Eurosistema e le banche centrali dei paesi mediterranei, è dunque fondamentale tenere pienamente conto del fitto intreccio di legami sviluppatisi fra tutti noi attraverso i secoli.

Come è stato osservato, il Seminario euromediterraneo è la dimostrazione del fatto che la teoria del cosiddetto "scontro di civiltà" è basata su un'idea del tutto erronea, inadeguata e assurda, le cui radici affondano probabilmente in tempi di difficoltà economiche. È stato segnalato che questa settimana si svolge anche un congresso organizzato dall'Unesco, dal titolo "The 'Clash of Civilizations' will not take place" (Lo 'scontro di civiltà' non avrà luogo). Condividiamo tutti questo parere e riteniamo di avere operato nel modo più efficiente possibile al fine di realizzare il contesto di stabilità monetaria e finanziaria necessario per la crescita e la creazione di posti di lavoro. Fattori che, a loro volta, contribuiscono alla lotta contro la povertà e la disoccupazione su ogni sponda del Mediterraneo.

Sono stato profondamente toccato dagli ottimi interventi tenuti sulle stesse tematiche dai rappresentanti delle banche centrali di Marocco e Spagna, alla luce dei legami storici esistenti fra questi paesi, nonché di Grecia e Israele, due culle della cultura europea. Con pari emozione ho seguito i discorsi dei colleghi della banca centrale della Tunisia, ripensando all'impero di Cartagine, dell'autorità monetaria palestinese e delle banche centrali di Turchia, Libano, Algeria, Cipro, Malta, Giordania, Italia e Francia, per citare solo alcuni degli straordinari contributi che abbiamo avuto il privilegio di ascoltare.

Non posso fare a meno di pensare che l'esperienza dell'Unione europea racchiuda elementi che potrebbero essere di grande interesse per i paesi mediterranei non appartenenti all'UE. Di fatto, tale esperienza potrebbe essere rilevante anche per altre regioni del mondo, in particolare per quelle che devono affrontare problematiche assai complesse all'origine di acuti conflitti di interesse e irrisolvibili con metodi tradizionali. Jean Monnet ha avuto la brillante intuizione di riunire interessi divergenti, incoraggiando tutti i partner a gestirli in modo congiunto, nell'interesse comune e nel miglior modo possibile, attraverso un'istituzione multilaterale indipendente. Nelle sue memorie ho ritrovato spunti molto significativi riguardanti la sponda orientale del Mediterraneo.

Come sapete, la BCE e l'Eurosistema sono entità giovani, ma i rapporti con le autorità monetarie dei paesi mediterranei hanno una lunga storia alle spalle. Le banche centrali nazionali della zona meridionale e orientale del Mediterraneo sono sempre state legate da strette relazioni bilaterali con quelle dell'area dell'euro, ad esempio con la Banca d'Italia, ospite e coorganizzatrice di questo seminario, a cui rivolgo un caloroso ringraziamento per l'eccellente lavoro svolto, nonché con le altre banche centrali dei paesi mediterranei dell'area.

La novità consiste nel fatto che le banche centrali della regione si sono ora riunite nel cosiddetto Processo di Barcellona, un quadro multilaterale che getta le premesse per una dimensione attinente all'attività delle banche centrali nel contesto del processo euromediterraneo.

Abbiamo oggi assistito a uno scambio di vedute estremamente produttivo su tre questioni di grande attualità: i legami commerciali e finanziari fra l'area dell'euro e gli altri paesi del Mediterraneo, i regimi di cambio applicati nella regione e lo stato del settore bancario e finanziario.

Questo scambio aperto, altamente professionale, franco e di straordinario interesse si è rivelato di particolare ricchezza e utilità dal punto di vista pratico e operativo. Fra le conclusioni provvisorie che sono tentato di trarre alla luce degli interventi effettuati, citerei le seguenti:

  1. Vi è un consenso molto ampio in merito all'importanza di rafforzare tutti i legami fra le nostre economie, con particolare riguardo al commercio e agli investimenti diretti esteri, nonché alle relazioni fra i settori finanziari. L'idea di avere a disposizione una gamma di indicatori idonea per misurare i progressi compiuti in tale ambito è stata approvata all'unanimità. Siamo inoltre fortemente concordi nel riconoscere la necessità di condurre politiche monetarie solide e sagge, di poter beneficiare di politiche di bilancio altrettanto sane e di confidare in un buon assetto di governo in tutti i settori dell'economia.

  2. Quanto ai regimi di cambio, la grande varietà di esperienze e soluzioni qui rappresentate ha reso lo scambio di vedute particolarmente stimolante. È emerso un vasto consenso sul fatto che, a prescindere dal regime adottato, il successo dipende in larga misura dalla qualità delle politiche perseguite, soprattutto di quelle monetarie, strutturali e di bilancio.

  3. Anche sul sistema bancario si è svolto uno scambio di vedute estremamente proficuo. Un buon assetto di governo e la solidità del sistema sono stati unanimemente ritenuti un presupposto indispensabile per una crescita sana e sostenibile in tutte le economie considerate. Alle banche centrali spetta un ruolo fondamentale nell'assicurare la massima stabilità monetaria e finanziaria. Si è fatto riferimento anche all'accordo di Basilea II, sottolineando che è stato concepito per tutte le economie su scala mondiale.

Questo seminario non rappresenta soltanto il punto di arrivo di un lavoro di preparazione avviato due anni fa. Sono convinto che segni anche l'inizio di un nuovo dialogo multilaterale fra le banche centrali della regione. I meccanismi mediante cui tale processo si realizzerà negli anni a venire necessitano ancora di alcuni perfezionamenti. Tuttavia, una volta messi a punto, potranno ben riflettere le modalità con cui si sono sviluppate le relazioni fra l'Eurosistema e altre regioni del mondo, quali l'Europa centrale e orientale, l'America latina e l'Asia orientale. Queste relazioni si basano su regolari incontri multilaterali a livello sia politico che tecnico.

In questo quadro, si potrebbero ripetere con frequenza annuale seminari politici ad alto livello, organizzati, in località diverse, dalla BCE e da una banca centrale nazionale dell'Eurosistema. Nel frattempo, per assicurare un'adeguata preparazione, si potrebbero programmare workshop tecnici su vari argomenti. Anch'essi avrebbero cadenza annuale e si potrebbero tenere a partire dalla fine del 2004. In vista di tali eventi occorrerebbe condividere le conoscenze sulle economie della regione e incoraggiare i contatti fra i servizi studi delle banche centrali dei paesi mediterranei.

Negli ultimi anni vi è stata una significativa richiesta di assistenza tecnica da parte delle banche centrali dei paesi del Mediterraneo. Diversi banche centrali nazionali dell'Eurosistema hanno risposto con programmi di ampia portata. Laddove un'azione coordinata di tutte le banche centrali nazionali dell'Eurosistema possa agevolare l'accoglimento di ulteriori richieste, la BCE metterà a disposizione la propria task force di esperti dell'Eurosistema nel settore dell'assistenza tecnica.

Per concludere, desidero esprimere ancora una volta la mia gratitudine al Governatore Fazio e al personale della Banca d'Italia per il generoso contributo e la preziosa collaborazione offerti nell'organizzazione di questo seminario. La cornice del Palazzo Reale di Capodimonte è stata un magnifico sfondo per il nostro incontro. Desidero inoltre ringraziare Sua Eminenza il Cardinale Giordano, Arcivescovo di Napoli, il Ministro per le Politiche comunitarie On. Buttiglione, gli Onorevoli Parlamentari della Repubblica italiana, il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, il Sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino e tutti gli illustri ospiti che hanno preso parte alla sessione di apertura.

Infine, i miei ringraziamenti vanno a tutti i partecipanti, e soprattutto ai colleghi dei paesi partner del Mediterraneo, per essere venuti a Napoli e avere discusso con noi questioni di interesse comune. Siamo tutti consapevoli delle tensioni che turbano alcuni parti della regione. Ritengo quindi che la Vostra presenza a questo incontro attesti una professionalità a cui desidero rendere un omaggio particolare.

Grazie.

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